Oggi si è concluso il mio incarico a Roma Capitale.
Ringrazio Virginia Raggi per avermi dato fiducia per ben due volte, nel 2019 quando mi nominò Delegata del Campidoglio per le Pari Opportunità e all’inizio di quest’anno per avermi nominata Assessora alla Crescita Culturale. Le sono riconoscente per avermi permesso di comprendere il senso profondo delle istituzioni, avendo l’onore di lavorare per la mia città.
Termino il mio mandato piena di vita e di esperienze per aver ricoperto degli incarichi che non sono solo identitari ma anche totalizzanti.
La complessità delle istituzioni non permette distrazioni, superficialità o disattenzioni, ma soprattutto non permette individualismi. Per questo devo dei ringraziamenti a tutti coloro con cui ho condiviso questi anni a Roma Capitale. Senza di loro niente sarebbe stato.
Il grazie più sentito è per Emiliano Paoletti, Francesca Guinand e Roberto Pietrucci, che si sono stretti a me per consentire alla nostra città di tornare a vivere di cultura. Non dimenticherò mai la loro cura, professionalità, resilienza e umanità. In questi ultimi 9 mesi sono stati la mia famiglia. Grazie anche a Roberto Grossi, con il quale ho avuto un confronto sempre costruttivo e stimolante.
Grazie al Dipartimento Attività Culturali, alla Sovrintendenza Capitolina e a Zetema, dove lavorano dirigenti e professionisti che mi hanno insegnato tanto, senza i quali nulla di quello che avviene in città potrebbe accadere.
Grazie anche a tutte le istituzioni culturali cittadine, con le quali ho avuto un rapporto di collaborazione produttivo e fruttuoso. Sono l’orgoglio della nostra capitale.
Grazie anche all’Assessora Veronica Mammì e al Dipartimento Pari Opportunità: con loro ho condiviso un grande impegno per il sociale, sempre a favore delle donne e contro la violenza di genere, anche e soprattutto in piena pandemia. Con loro ho capito che significa occuparsi delle vite delle persone e il senso di responsabilità che ne è alla base.
Grazie agli Assessori e alla costante disponibilità e preziosa collaborazione di Lorenzo Foti (il mio primo capostaff!), Paolo Saolini, Luca Pasqualino e Francesca Filipponi.
E poi un infinito grazie ai commessi di Palazzo Senatorio, che mi hanno sempre accolta con affetto e con calore. Grazie anche a Salvatore per i suoi caffè consolatori e a Giorgio per la sua guida protettiva.
Grazie anche agli amici e alle amiche che mi sono stati vicini e che hanno avuto comprensione delle mie assenze e delle chiamate non risposte.
E infine grazie alla mia bella e numerosa famiglia che mi ha sempre sostenuta nelle mie scelte lavorative, anche quando mi hanno portato lontano da loro. In questo lungo anno ho trascurato mia madre, mio fratello e mia sorella e di questo mi dispiaccio. Così come mi amareggia aver procurato loro sofferenza per gli attacchi ricevuti. Un lavoro non dovrebbe mai diventare un onere per i familiari.
Porto con me tante nuove consapevolezze e riflessioni, che mi hanno arricchita e di cui non potrò più fare a meno nel mio futuro.
Grazie, dunque, Roma Capitale.
Auguro in bocca al lupo (anzi alla Lupa!) a Roberto Gualtieri e a tutti coloro che verranno e a coloro che continueranno a governare la nostra magnifica, ma impegnativa città.